http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed269/s070.htm
Seduta n. 269 del 6/11/1997
ROMA REPUBBLICA ITALIANA CAMERA DEI DEPUTATI
interventi sulla LEGGE PER SALVARE "BANCO DI SICILIA" E "SICILCASSA"
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul
complesso del provvedimento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ballaman.Ne ha
facoltà.
EDOUARD BALLAMAN. Presidente, membri del Governo di cui ho piacere di avere così ampia platea, dovrei fare un appello alla maggioranza per l'ostruzionismo che ha portato finora avanti facendo mancare quattro volte il numero legale. Non si è infatti trattato tanto di ostruzionismo
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da parte della lega che per più di tre ore non ha potuto
parlare su questo argomento.
Su questa materia mi sembra doveroso richiamare in primo luogo la volontà ed
il grande lavoro svolto dai commissari della Sicilcassa, dottor Cassella e
dottor Terranova. Ricordiamo che la Sicilcassa, su 11 mila miliardi di
impieghi, secondo le dichiarazioni dei commissari, ne ha 6.000 di
sofferenze, di cui 3.000 di perdite ed altre 3.000 di vere sofferenze.
Ebbene, questo sì è stato un problema di mafia, come è stato sottolineato
non dalla lega, dalla quale è stato solo ricordato, ma proprio dal
commissario straordinario dottor Cassella il quale - lo ribadisco - ha
parlato di come la situazione particolare della Sicilcassa, considerando
tutto l'ambiente in cui essa operava, era aggravato da una seria
problematica di natura penale; i maggiori gruppi siciliani, grandi clienti
della Cassa, sono finiti sotto inchiesta per mafia o per reati del genere.
Rispetto a questi grandi clienti è bene ricordare quanto ha detto...
Presidente, Presidente, può richiamare...
PRESIDENTE. Anche lei, magari, le argomentazioni... Colleghi, vi prego di tenere un comportamento tale che consenta all'onorevole Ballaman di proseguire.
EDOUARD BALLAMAN. Ricordo che secondo le dichiarazioni dell'alto commissario Terranova i primi dieci clienti detenevano ben un terzo delle sofferenze, cioè oltre 2.000 miliardi. Ma i dubbi vengono a proposito di come ha gestito questa realtà il sistema della Sicilcassa. Sicuramente ben pagati, tanto da avere tre fondi previdenziali. Un fondo previdenziale che permette di avere pensioni di oltre 30 milioni al mese; un fondo previdenziale...
PRESIDENTE. Onorevole Paissan, sta parlando un collega.
EDOUARD BALLAMAN. ...che prevede la perequazione di tutti
coloro che sono in pensione con coloro che invece stanno lavorando; un terzo
fondo pensione che prevede il raddoppio del trattamento di fine rapporto.
Per non parlare degli stipendi della Sicilcassa, ben più alti delle medie
nazionali, anche se questi livelli medi nazionali nelle altre banche almeno
consentivano di produrre utili. Dipendenti ben pagati forse per fare il loro
dovere, ovvero il dovere di tenere gli occhi chiusi di fronte alle realtà
che si mostravano davanti a loro.
Una banca che ormai era più correttamente da considerarsi come un ministero.
Sempre per dichiarazione degli stessi commissari, infatti, la burocrazia era
a livelli ministeriali e vi era un'infinità di funzionari, proprio quei
funzionari che hanno pensioni da 30 milioni al mese.
Allora, bisogna pensare a quelli che sono stati i controlli della Banca
d'Italia, controlli che hanno permesso un buco di 6.000 miliardi, pari a più
del 50 per cento degli impieghi della Sicilcassa! Una vigilanza che
permetteva che alcuni clienti i quali non avevano onorato le loro posizioni
fossero ritenuti come creditori in bonis, cioè come creditori
solvibili per altre posizioni. Una cosa assurda, perché se uno non onora il
suo debito, non si capisce perché ne dovrebbe onorare altri!
Una realtà rispetto alla quale la Banca d'Italia non ha svolto il suo
dovere, tanto da preoccuparsi di mandare alla presidenza di quella stessa
banca il suo direttore della sede di Milano, il dottor Noto. Sembra infatti
che quest'ultimo, ex direttore della sede milanese della Banca d'Italia,
andrà a dirigere quella stessa banca rispetto alla quale la Banca d'Italia
si è fatta sfuggire questa inezia di 6.000 miliardi (a parte che Noto
sarebbe dovuto andare in pensione). E allora chiedo a rifondazione
comunista: perché non facciamo un controllo sulla pensione che dovrebbe
ricevere questa persona, che invece andrà a lavorare come presidente del
Banco di Sicilia, magari per poter usufruire di quegli altri fondi
previdenziali di cui abbiamo parlato prima?
E poi non abbiamo il coraggio di portare avanti delle vere Commissioni di