Siamo ancora fermi alla seconda guerra punica.
giusto non capiremo mai chi sono i nostri nemici. |
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A seguire l'articolo allegato |
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"I SICILIANI IN SICILIA NON ERANO UN POPOLO PERCHE' C'ERANO GIA' GRECI, FENICI E ROMANI"
Professore GIULIO CHIODI non le sembra di esagerare? Giovedi 17 marzo 2005, PALANAXOS, sala convegni di EXTRAMOENIA: Alla fine di una grandiosa esaltazione della pax romana, della "UNIVERSALITA' " dei principi romani, del primato del "diritto romano" su cui si fondarono tutte le civiltà anglo-sassoni (spiega il Prof. CHIODI), della grande generosità dei romani di lasciare ai conquistati i loro USI E CONSUETUDINI, della garanzia di legalità garantita dai romani che però non si basa su nessuna costituzione, con citazioni su POLIBIO (nato intorno al 200 a.C.) come ispiratore del perfetto sistema di governo romano-
A SEGUITO DELLA DOMANDA DI UNO SPETTATORE:
come mai i romani che erano così tolleranti, considerarono i SICILIANI loro nemici, non riconoscendo loro la cittadinanza di Roma, nominando la Sicilia prima provincia dell'impero? (cioè un paese straniero conquistato da Roma, il primo paese straniero annesso all'impero).
Il professore ha anche detto che "i Romani non fecero altro danno in Sicilia oltre che tagliare gli alberi che gli servivano per le navi". E poi continua "c'erano amici e nemici della Sicilia fra i romani, vedi Cicerone che nonostante li difendesse li considerava pericolosi".
Professore ed i SICANI che popolo erano? le risulta che l'interno della Sicilia fosse ancora pieno di città SICANE che convivevano perfettamente con le città siceliote, dei fenici, o tolleravano semplici sicuri approdi per navi egiziane, liguri, etrusche...... padane. Ed i cattivi SICULI (se sono mai esistiti) della Sicilia orientale, che fine avevano fatto quando sono arrivati i Romani. E gli Elimi che POPOLO erano?
E Archimede, ucciso cecamente dai romani, che parlava e scriveva in greco, di che POPOLO era? E a Siracusa, distrutta ferocemente dai Romani, di quale POPOLO erano quelli che chiamavano CILLIRI.
Nel 139 a.C. la Sicilia caccia i romani dall'isola con un esercito di 200.000 SICILIANI comandato da EUNO. Nell'antichità un esercito con 200.000 soldati si poteva fare solo con un POPOLO, non con i soldi,
Gli eserciti mercenari romani continuano ad attaccare inutilmente la Sicilia mentre contemporaneamente in Portogallo compiono nuove atrocità. Dopo anni di guerra Roma sposta le truppe in Sicilia (Orosio). Caro Professore e gli 8.000 messinesi morti nella battaglia dello stretto nel 131 a.C. contro l'esercito di RUPILIO, arrivato appositamente dal Portogallo,e gli altri 8.000 cittadini messinesi MESSI IN CROCE dopo la resa, DI CHE POPOLO ERANO? per fare 8.000 croci se ne devono tagliare di alberi.
Ed i cittadini di TAORMINA gettati dalla rupe dopo essere stati ingannati, di che POPOLO erano? Il generale romano Pisone era rimasto per mesi bloccato sul mare di Taormina, arrivato RUPILIO da Messina, prima affamò la popolazione circondata e assediata, poi fu il genocidio.
Ed a Enna 20.000 SICILIANI chiusi nella rocca di Cerere e trucidati dai romani INCHIODATI SULLE CROCI, di che POPOLO erano?
QUANTI CHIODI SERVONO PER INCHIODARE UN ESERCITO POPOLARE DI 200.000 PERSONE
La seguente LEX RUPILIA riconosceva la diversa NAZIONALITA' dei Siciliani con una costituzione apposita, arrivando anche a inserire nel "diritto romano" un principio del DIRITTO SICILIANO e cioè "il tempo determinato per i giudici per emettere una sentenza".
I romani istituirono la PENA DI MORTE PER I CONTADINI CHE NON TAGLIAVANO GLI ALBERI, non solo per costruire le navi ma per COLTIVARE IL GRANO, riducendo la Sicilia ad una sola coltivazione, desertificando l' isola che prima era coperta completamente di boschi.
I romani distrussero la SICILIA e uccisero la convivenza dei Popoli SICANI, SICULI, ELIMI con le città di tutti i Popoli del Mediterraneo. Questa è la "universalità" di Roma, il dominio assolutista.
Caro Professore Lei conoscerà sicuramente DICEARCO DA MESSINA, visse 100 anni prima di POLIBIO, ha scritto un libro per ogni disciplina del sapere umano, era alunno di Aristotele , compagno "di banco" di Alessandro il Grande.
Dicearco da Messina scrisse anche "IL TRIPOLITICO" (la migliore forma di governo) preso a modello da POLIBIO, cento anni dopo.
Di che POPOLO era DICEARCO che parlava e scriveva anche in greco? Empedocle, Gorgia , Evemero.. di che POPOLO erano se scrivevano e parlavano anche in greco?
Caro professore Lei conoscerà sicuramente CARONDA DI CATANIA del VII (settimo) secolo a.C. scrisse le leggi della Città che prevedevano, tra le altre cose: L' ISTRUZIONE GRATUITA PER TUTTI I GIOVANI A SPESE DEL GOVERNO DELLA CITTA' di che popolo era questo CARONDA ?
E tutti questi giovani SICILIANI che sono oggi qui al convegno che capiscono, parlano e scrivono anche in ITALIANO, di che POPOLO sono?
Cordiali saluti Rosario B. (Lo spettatore) www.messinacity.com www.taorminacity.com
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fai delle fotocopie di questo foglio e portale ai tuoi compagni a scuola |
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NELLA FOTO:IL SIMBOLO DELLA PENA DI MORTE NELLA GIUSTIZIA ROMANA (LO POTETE ANCORA TROVARE NELLE AULE DEL TRIBUNALE DI MESSINA DOPO 22 SECOLI) LA FARETRA PORTATA DAGLI ALFIERI INDICAVA CHE IL GIUDICE POTEVA FUSTIGARE I REI LA FARETRA CON L'ASCIA SIGNIFICAVA IL POTERE DEI GIUDICI ROMANI DI CONDANNARE A MORTE MEDIANTE DECAPITAZIONE LA BILANCIA DELLA GIUSTIZIA GIUSTA NON PENDE DA NESSUN LATO. |
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