INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CAMERA DEI DEPUTATI REPUBBLICA ITALIANA SIMBOLI DELLA PENA DI MORTE NEL TRIBUNALE DI MESSINA
Allego di seguito il testo dell' interrogazione presentata da Russo Spena, sui simboli fascisti presenti nel tribunale di Messina. Luigia De Marco, collaboratrice di Russo Spena
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
RUSSO SPENA Al Ministro della giustizia Al Ministro dell'interno
Per sapere - premesso che:
l'edificio del Tribunale di Messina presenta ancora molti simboli della dittatura fascista. Nell' Aula in cui si amministra la giustizia, alle spalle dei giudici, addirittura sono ancora presenti simboli raffiguranti il fascio littorio, che allude alla possibilità di comminare, da parte del giudice, la pena di morte;
nelle aule, invece, non sono esposti i cartelli e le scritte previste dalla Costituzione italiana e dall'ordinamento repubblicano che ricordano che la legge è uguale per tutti e che la giustizia viene amministrata in nome del popolo -:
se il Governo non ritenga di dover intervenire per restituire ai luoghi una dignità repubblicana e costituzionale. I simboli sono, infatti, importanti per la dignità collettiva ed il senso comune. Essi non possono in alcun modo offendere valori ed ideali delle cittadine e di cittadini; devono, quindi, attenersi, per la stessa esposizione al pubblico, al dettato della Costituzione.
Tutto cominciò quando uno studio di avvocati si aprì al piano superiore dell'appartamento dove c'era la sede della MULTIGRAF Editrice. Ben 7 avvocati contro un editore. I rumori da calpestio cominciavano alle 8,20 e finivano alle 22,30. 14 ore al giorno di tacchi delle segretarie e processione di clienti, anche riunioni condominiali.
Un avvocato giudice ONORARIO, un avvocato PM ONORARIO, 7 avvocati ed un editore. A MESSINA CHI PROTESTA E' DICHIARATO PAZZO PER DIRETTISSIMA.
Baeli Rosario (nato a Messina il 7.10.56), editore di grafica per il Turismo dal 1987.
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