STORIA delle PIAZZE: PIAZZA PALERMO

 
PIAZZA DELLA VERGOGNA  PALERMO
 
Veramente l'avevano definita Piazza delle vergogne per le statue di femmine nude, mascoli nudi e animali nudi ma di questi non si vergogna nessuno. Accanto alla fontana sulla parete del Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo, è iserita tra due finestre una lapide dedicata al PLEBISCITO del 21 ottobre 1860, solitamente definito annessione della Sicilia al Regno Piemontese.

Su questa lapide si legge:

 

VOTANTI

432.720

AFFERMARONO

432.053

Complimenti,  bella percentuale,  solo 667 votarono contro,  lo    0,15%
Tomasi di Lampedusa nel "Gattopardo" aveva fatto sollevare questa perplessità al compagno di caccia del principe. Si chiamava Franco Tumeo, e si chiedeva a voce alta:
ma come mai io ho votato contro e nello spoglio delle schede non c'era neanche una scheda contraria? Il Tumeo era proprietario di terre per via di parentele con i preti e i Piemontesi promettevano di confiscare i beni ecclesiali, aveva tutto l'interesse per votare contro. Si deve anche dire che la Sicilia aveva una particolare condizione "ecclesiale" infatti fin dal tempo dei Normanni (1130) la Chiesa di Sicilia era AUTOCEFALA cioè indipendente da quella di Roma.
Il Re nominava i Vescovi, era quindi contemporaneamente, il capo dello Stato ed il capo della Chiesa. Questo dominio assoluto del Re venne eguagliato solo da Enrico VIII in Inghilterra ma solo dal '500 in poi.
Questa condizione in Sicilia durò sino al 1860, con alterne rivendicazioni del papa di Roma, i beni dei preti in Sicilia appartenevano alle famiglie degli stessi preti NON ALLA CHIESA DI ROMA. Quando i Piemontesi confiscarono i beni ecclesiali in realtà li tolsero alla proprietà dei Siciliani, molti infatti fecero causa al re per avere indietro i beni. In cambio di questo furto ai danni dei Siciliani la Chiesa di Roma chiese solo una cosa: L'ABOLIZIONE DELL'AUTOCEFALIA ed il controllo sulla chiesa siciliana.
Altro che Gattopardo.  COME POTEVANO VOTARE A FAVORE DELL'ANNESSIONE TUTTI QUELLI CHE SAPEVANO DI RISCHIARE LE TERRE E I POSSEDIMENTI DELLE PARROCCHIE ? Tralasciamo poi i nemici dei Savoia che non erano neanche pochi.
Piazza della VERGOGNA si deve chiamare in memoria di questa feroce annessione altro che belve di carta .