Allestimento del recinto sacro della Venere di Morgantina.
il luogo delle sacerdotesse della dea ove si offrivano i "pitoni",
le focacce lasciate sull'altare che poi mangiavano le sacerdotesse.
Farina, verdura e formaggio, sale e olio a piacere.
Veramente le foglie del LAURO erano masticate crude dalle sacerdotesse
per dare le "buone nuove" a coloro che le interpellavano.
Erano le sacerdotesse ce prevedevano il futuro, che ti rendevano amici
gli
dei o ti mettevano in guardia dai nemici.
In cambio si regalavano le "focacce" il CIBO DEGLI DEI. - In Sicilia risulta sconosciuta la parola PITONE per indicare questa specialità della ROSTICCERIA.
Il PITONE invece è molto diffuso a Messina e provincia, preparato anche nei panifici e nelle pizzerie.
-Il PITONE ha degli ingredienti precisi che gli danno un sapore unico:
FARINA e acqua per l'impasto, VERDURA (indivia= scalora riccia), FORMAGGIO, OLIO, SALE.
fritta nell'olio si presenta di color giallo oro, spesso è cotta anche nel forno, con gli stessi ingredienti.
Il nome, apparentemente, non ha nessun nesso con la specialità e, usciti dall'area del messinese,
l'appellativo PITONE è sconosciuto .
-Questa focaccia "chiusa" ("calzone") ha molte versioni: esiste anche a Malta (PISTAZZI: ripieno di piselli
triturati); dalle isole Baleari (COCARROI: ripieni di verdure varie) alla Turchia; fino in Cina (WONTON: con
verdure); solo nella zona di Messina ha conservato il nome di PITONE.
-La farina di FARRO era usata in SICILIA anche per fare le focacce da offrire agli dei, 25 secoli fa.
Il FARRO è uno dei primi cereali coltivati dall'uomo, dal FARRO si è sviluppato il frumento.
I PITONI fatti con FARRO e VERDURE, salvano le proprietà alimentari di fibre, sali e vitamine.
-Presso i romani si preparava il LIBUM per i matrimoni:ricotta di pecora o caciotta grattata, farina di
FARRO, olio d'oliva per la frittura, foglie d'alloro, sale. La sposa lo preparava e lo regalava allo sposo.
-Quel nome che ancora oggi identifica IL PIU' GRANDE DEI SERPENTI, 28 secoli fa indicava un
DRAGO MARINO DI FORME SERPENTINE.
-Le sacerdotesse di questo culto del DIO-DRAGO-SERPENTE-PITONE erano la PIZIE o PITIE (latino).
Nel periodo greco le PIZIE furono associate al culto del dio APOLLO, simbolo della bellezza maschile.
Nell'antichità, oltre ai giochi olimpici, esistevano i giochi PITICI in onore di Apollo.
-Le PIZIE avevano il compito di gestire il tempio del dio e davano consigli in virtù della loro
dote esclusiva di prevedere il futuro, erano capaci di PRO-PIZIARE il futuro.
-Questa loro attività fu in seguito acquisita da sacerdoti maschi, famoso era l'oracolo di Delfi e prima la
PIZIA di Delfi.
-Le PIZIE, prima di rispondere ad un quesito, masticavano foglie di LAURO (alloro),
che produceva loro uno stato di estasi mistica che permetteva loro di "indovinare" il futuro.
-In molti paesi della Sicilia, numerosi nella provincia di Messina, si portano rami di LAURO
in processione durante feste interamente dedicate all'albero del LAURO. Il lauro dava alle PIZIE
una carica percettiva speciale che PRO-PIZIAVA gli dei, placava la loro ira.
-Per rendere favorevole la divinità alle varie richieste, i fedeli portavano doni originali fatti con le loro
stesse mani . Il FARRO ed il LAURO erano le componenti pricipali.
-Portavano in dono queste FOCACCE ancora calde, ripiene di quanto di meglio si potesse offrire.
Questi "doni" erano lasciati sull'altare del tempio. Ovviamente non sempre il dio del PITONE
consumava questi doni di cui erano pieni gli altari di tutti i suoi templi,
per questo lo PIZIE, esclusivamente impegnate nei riti, gradivano i doni molto più del loro dio e
conseguentemente ne conservarono la ritualità e la preparazione.
-Queste focacce ripiene di ingredienti vegetali erano proprio il CIBO DEGLI DEI .
Il culto di DIONISO era sempre accompagnato dal LAURO e dalla VITE. DIONISO, significa figlio di dio,
muore su un palo e dopo pochi giorni resuscita, i suoi riti si celebravano con il pane ed il vino.
-Il TEATRO era il luogo ove si tenevano le rappresentazioni dedicate a Dioniso e dove si mangiavano
anche queste focacce, appunto i PITONI di farro ripieni di verdure ed il pane di farro.
i riti misterici dedicati a Demetra e Kore, collegati a DIONISO. Una spettacolare rappresentazione, con
antichi costumi, fa rivivere la città intera dal SENATO al MERCATO, nell'area archeologica della Agorà e
nel magnifico EKKLESIASTERION (parlamento), luogo di riunione dell'assemblea (ekklesia) del
Popolo per votare le leggi,
ha la forma di un TEATRO A TRE SCALINATE, l' unico integro in Sicilia e nel Mediterraneo.
- I più antichi Popoli di Sicilia si cibavano con alimenti vegetali, non mangiavano animali,
si chiamavano SICANI, vivevano in Sicilia già 8.000 anni fa.
Sicani da SICA, dalla selce chiara, tipica della Sicilia occidentale (sick in inglese=pallido) ,
che usavano per fare gli utensili per coltivare e per costruire, avevano occhi e capelli chiari,
abitavano tutta l'isola, la loro dinastia più famosa era chiamata dei KOKALOS.
Il re Kokalo costruì la capitale del suo regno. Secondo la mitologia re Cocalo incaricò del progetto
della capitale l'architetto DEDALO (padre di ICARO) arrivato in Sicilia in fuga dal re Minosse di Creta.
-La CAPITALE era una città perfetta, inespugnabile, nascosta in una montagna della Sicilia,
si chiamava CAMICO, edificata 4.656 anni fa, non è stata ancora ritrovata.
-Poi arrivarono altri Popoli che, secondo gli archeologi, si insediarono nella Sicilia Orientale, gli ELIMI,
arrivati dopo la guerra di Troia. Acora dopo i SICULI, nella Sicilia Occidentale, 33 secoli fa.
-Nella mitologia Perseo uccide la gorgone Medusa tagliandole la testa con una falce.
-Con la sua testa che pietrifica, trasportata in una sacca, affronta il drago (il più grande dei serpenti)
che minaccia Andromeda, incatenata ad uno scoglio (nel corno d'Africa),
il maschio Perseo uccide il dio fallico con forme animali (DRAGO-PITONE), di cui la Pizia è sacerdotessa,
e sostituisce il paradiso antro-zoomorfo (uomini animali) con un paradiso di uomini (Panteismo). Il
cristianesimo sovrappone a Perseo l'immagine di San Giorgio che uccide il drago (simbolo fallico del
peccato, trasferendo ogni colpa sulla donna con il "peccato originale") e la sovrapposizione d'immagine
nella iconografia antica delle diverse religioni è perfetta.
-Evemero da Messina scrisse, 23 secoli fa, la religione PANTEISTA dei greci, ove un dio uomo, figlio
di un dio, si sostituisce agli dei precedenti che avevano riti animisti, forme della natura e di animali.
-Il TEMPIO C di Selinunte (Trapani) era dedicato al dio Apollo e sul frontone era collocata una grande
immagine del volto della GORGONE MEDUSA che vedete in basso a sinistra,
questo simbolo della Sicilia, si trova anche al centro delle tre gambe della Trinacria.
-A Erice la "Venere Ericina", poi definita RIDENS dai romani, è la stessa Gorgone con il RISO
SARDONICO che si può vedere in tutti i musei, era posta sopra le porte d'ingresso delle case e dei
TEMPLI, per allontanare spiriti cattivi e nemici della famiglia, cioè aveva funzione APOTROPAICA.
-La risata della GORGONE-ERICINA-TRINACRIA è in realtà lo sberleffo rivolto al PATRIARCATO
GUERRAFONDAIO dal MATRIARCATO PACIFICO E INVINCIBILE, nonostante nel Mito il greco Perseo
decapiti la Gorgone, lei ugualmente RIDE sorniona, perchè sa di essere invincibile e immortale come
il potere matriarcale delle donne, nella vita e nella famiglia, ancora oggi prevalente in Sicilia.
-La statua della madonna cristiana, nel Duomo di Trapani, STRANAMENTE RIDE. Questo idolo è
stato sovrapposto all' immagine della Venere Ericina "ridens" di duemila anni precedente.
-Sull'altare del TEMPIO C di Selinunte erano offerte focacce ad Apollo. Al centro dell' Agorà , molto
tempo prima del TEMPIO C, nello stesso luogo, esisteva un tempio gigantesco molto più antico.
-La statua della "FANCIULLA" rinvenuta ad Anzio (Roma), nel 1878, nella villa di Nerone,
rappresenta una Pizia sacerdotessa di Apollo o Dioniso, è stata scolpita 23 secoli fa .
-La fanciulla porta foglie di alloro, tiene in mano un vassoio, sul quale si nota chiaramente
UN ROTOLO DI PASTA per fare la focaccia.
Da PITIA (pronuncia latina: Pizia) ecco sfornata la PIZZA.
-La divinità PITICA ha trasferito sulle focacce, dono dei fedeli, il nome PITONE
la PIZIA ha dato il nome alla PIZZA.
-Ecco perchè la grande diffusione della PIZZA è strettamente collegata al culto di DIONISO.
Il nome PITONESSA è ancora oggi usato per indicare un' INDOVINA, particolarmente in Spagna
"PITONISA", ove è molto diffuso.
-Molti inseriscono tra gli ingredienti del PITONE i pomodori, ma al tempo del culto di DIONISO, non
esistevano. I pomodori sono arrivati in Europa dall'America nel 1492 dopo la "scoperta" di Colombo,
erano ancora verdi e velenosi per l'uomo per via della verdina, successivamente diventarono commestibili
coltivati al sole del Mediterraneo.
-Recenti studi medici hanno individuato la stessa origine dei SICANI con quella delle popolazioni
che ancora vivono sulle Montagne dell'Atlante (Marocco, Algeria Tunisia), I BERBERI,
anche loro con occhi e capelli chiari e statura media ALTA come gran parte della popolazione
che vive sui Monti Sicani da Agrigento ad Alcamo.
RICOSTRUZIONE DELLA RICETTA DEI PITONI DI 28 SECOLI FA IN SICILIA
FARINA DI FARRO INTEGRALE, ACQUA E OLIO D'OLIVA PER L'IMPASTO, TOTALE 120 GRAMMI.
LIEVITO NATURALE A BASE DI FARRO (PREPARAZIONE ANCHE SENZA LIEVITO). RIPIENO DI VERDURE, VARIANTE CON FORMAGGIO O RICOTTA AFFUMICATA GRATTATA,
FOGLIE DI SCALORA-INDIVIA, RICOTTA, OLIO D'OLIVA e SALE (QUANTO BASTA),
FOGLIE DI LAURO (ALLORO) e OLIO D'OLIVA PER LA FRITTURA.
SI STENDE IL PITONE NELLA PADELLA SOPRA UN LETTO DI FOGLIE DI LAURO
FRITTURA A MEDIA TEMPERATURA IN OLIO D' OLIVA
MESSINA 14 luglio 2006
Multigraf Editrice Messina
Baeli Rosario ba@zancle.org |
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