MILAZZO CANCRO RAFFINERIE

 


MANIFESTAZIONE A PALERMO DEI CITTADINI DEI COMUNI COLPITI DAI GAS TOSSICI NEI GIORNI SCORSI E, CONTRO L'INQUINAMENTO PRODOTTO DALLA RAFFINERIA A MILAZZO
 


NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DI BOPAL
IN INDIA DOVE MORIRONO 3.000 PERSONE istantaneamente ed altre 20.000 negli anni successivi per la fuoriuscita di gas tossici da una fabbrica di insetticidi.
 

 
 

 

PALERMO 2.12.2004 ore 11 piazza INDIPENDENZA

 

Ingresso principale del Palazzo del Parlamento Siciliano

 

MANIFESTAZIONE CONTRO LA RAFFINERIA DI MILAZZO

 

a seguirto della nube tossica causata dalla Raffineria che ha colpito le scuole di Milazzo,

 

Gli slogan gridati dai giovani all'indirizzo del presidente del Governo Siciliano erano chiari e inequivocabili, contro l'assenza della controparte che non si č presentata all'incontro, non č stata ricevuta neanche la rappresentanza della delegazione giunta dai comuni della piana di Milazzo, 9 comuni con i relativio rappresentanti di ogni comune, circa 400 persone di fronte all'ingresso principale del palazzo , adulti e bambini, professori delle scuole, la preside del liceo classico, Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale hanno sorvegliato e scortato la manifestazione.

 

Appuntamento in piazza indipendenza con l'arrivo di 5 autobus di manifestanti, con molti altri arrivati  in auto

 

tra gli altri Giovanni Santoro di Messina che ha distribuito la ricerca statistica sui casi di cancro nella zona di Milazzo, realizzata recentemente .

 

 

 
 

Il pittore Juan Mario Miano ha portato l'invito e i manifesti per una mostra di pittura contro le RAFFINERIE in Sicilia, che si terrā a Taormina dal 3 al 5 dicembre 2004.

NESSUNO DEI RAPPRESENTANTI POLITICI DI DESTRA E DI SINISTRA

 si č presentato a Palermo ad accogliere i manifestanti.

 

 

A Palermo sono stati stampati

                                                         15.000 manifesti

                                    250.000 volantini

                                      10.000 adesivi 

per chiedere le dimissioni di Salvatore Cuffaro

dopo il rinvio a giudizio per

 "favoreggiamento aggravato nei confronti di Cosa Nostra"