COMUNICATO STAMPA UDIENZA 30 NOVEMBRE 2004CORTE COSTITUZIONALE REPUBBLICA ITALIANA |
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ROMA, MARTEDI' 30 NOVEMBRE 2004 - CORTE COSTITUZIONALE
Ieri (30.11.2004), d'innazi alla Suprema Corte Costituzionale, Presieduta dal dott. Prof. VALERIO ONIDA, si è dibattuta la costituzionalità, o meno, dell'art. 7 Decreto Legge 80/2004. Preliminarmente è intervenuto il Giudice Relatore, dott. Francesco Amirante, il quale, dopo aver riepilogato gli eventi si è soffermato (specificatamente) anche sulla costituzione di Giuseppe Rodi. Quest'ultimo (Rodi), con l'atto di costituzione e la successiva memoria integrativa, oltre ad evidenziare la palese violazione degli articoli 76 e 77 delle norme costituzionali, si è soffermato su un aspetto fondamentale non rilevato dalle altre parti in giudizio. In particolare, Giuseppe Rodi, si è soffermato ed ha evidenziato che l'art. 7 del D.L. 80/2004 (poi convertito in legge n° 140/2004) avrebbe un duplice fine, seppur volendo inconsciamente, infatti, come sostenuto dal Rodi, l'abrogazione (o la derubrigazione) dell'art. 314, 2° comma, c.p. (peculato d'uso) che, pertanto comporterebbe la non decadenza da cariche istituzionali (come quella del Sindaco), nel contempo fà decadere anche il contestuale reato di cui all'art. 323 c.p. (abuso d'ufficio). E' palese, secondo Rodi, che, al peculato d'uso, si associ il reato di abuso d'ufficio come giuridicamente dimostrato dalle molteplici sentenze e costante indirizzo giuridico. Il
Rodi, altresì, oltre al così detto La stessa Corte d'Appello di Messina, con sentenza n° 113/2004, ha rigettato la richiesta formulata dal Buzzanca che è ricorso in Cassazione.
NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA Una importante Università americana, con rappresentanzaa in Italia, ha deciso di avviare una ricerca di studi su Giuseppe Rodi in quanto, lo stesso, in ambito internazionale, è l'unico cittadino che, con l'intento di difendere gli interessi della cittadinanza, e quindi, rispetto della legalità e giustizia, si è autodifeso (pur non essendo avvocato) intervendo personalmente in tutti i gradi di giudizio esistenti in italia. Intatti
Giuseppe Rodi, oltre a promuovere atti di citazione e decreti ingiuntivi
(nell'ambito di quanto consentito dalla legge), in relazione al così
detto Non
si esclude che, a distanza di mesi, possa essere insignito di una laurea
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