Il
Comune di Gela, dopo una lunga trattativa, ha concesso a ENI-SNAM
il passaggio sul suo suolo del
metanodotto in cambio di una condotta di due km che devierà da
quella principale una portata di 25.000 metri cubi l'ora per le
zone agricole di Bulala.
Una
seconda condotta per la fornitura di metano alle industrie di
Gela, Butera e Niscemi. Il gas verrà fornito al prezzo di costo.
Si
pensa alla costruzione di una centrale a turbogas.
I
lavori di posa dalla seconda metà del 2003 al giugno 2004 per
finire nel 2005.
La
condotta sottomarina ha un diametro di 32 pollici, lunghezza 540
km, profondità massima 1160 metri.
La
variante riguarda il tracciato GELA-ENNA.
Contemporaneamente
l'ENI cerca di liberarsi della RAFFINERIA di Gela,
mettendo in pericolo di sopravvivenza 3.000
famiglie.
L'ENI
cerca di sottrarsi alle sentenze delle cause intentate da
sindacati e operai per risarcimenti miliardari.
Una
di queste si è già conclusa con una condanna al pagamento di 12
miliardi, è stata rifiutata dall'ENI la liquidazione perchè
sostiene che il danno è stato prodotto da una ditta fornitrice
che non lavora più per l'ENI. Con lo stesso sistema cerca di far
passare la raffineria sotto il controllo di altra società per
sottrarsi ai risarcimenti.