Tettoia del tram piazza Cairoli piccola |
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Questione di punti di vista. Il cittadino comune, soprattutto il pensionato che da decenni frequenta la piazza, guarda incredulo il lugubre portalone d'acciaio smaltato in nero (alto 12 metri e largo 24) sotto cui passano i binari :"un portale simbolico", dice il giovane architetto Sebastiano Fulci, "che segue la prospettiva mare-monti". Poi c'è una pensilina molto lunga (80 metri), sempre in acciaio annerito (già minacciato dalla ruggine), che corre sotto le fittissime fronde dei "ficus benjamina" e che contiene due edicole di giornali ed un chiosco per i fiori. Anche qui come a Genova, il cittadino comune, alzando gli occhi al cielo si lamenta per le panchine di cemento prive di spalliere, che sostituiscono i vecchi sedili di ferro: "prima potevamo apppoggiarci", dice qualcuno. Il cittadino comune, ignaro delle avanguardie artistiche, posa lo sguardo poi al piccolo ulivo collocato sotto un parallelepipeto, anch'esso di acciaio annerito, e non coglie la "simbologia": l'ulivo -dice l'architetto- è la nostra terra, attorno all'ulivo i contadini si raccoglievano a chiaccherare". Il cittadino comune guarda gli zampilli verticali della fontana e non sa che gli ugelli, che partono da terra, imitano prestigiosi modelli parigini, americani, portoghesi. Sa però che "spesso non funziona e devono aggiustarla". Quel che conta per il fioraio Paolo , non ancora quarantenne, è che "questa piazza ormai è trasformata, è diventata un cantiere aperto e le persone si vedono molto meno di prima". In compenso da novembre ci sarà il tram. "Ma non c'è mai una cosa che va in porto qui a Messina" avverte un anziano appoggiato al chiosco delle granite, "il tram , se tutto andrà bene, lo vedremo viaggiare nel novembre del 2008, intanto la piazza è stata rovinata". Corriere della Sera (Milano) 26 settembre
2002 |