www.palermoweb.com  ci risponde sul VESPRO con Giorgio DS

  

Riceviamo da Palermo un commento al quadro dedicato al Vespro che riportiamo sotto:

Grazie per averci interpellato su una questione che francamente non riteniamo all'altezza di dibattere.

La storia di Sicilia avrebbe bisogno di uno spazio enorme su Internet, cosa che ad oggi non ha ma che noi, come Palermo Web, stiamo pensando di approfondire con collaboratori di un certo rilievo. Infatti ad oggi abbiamo sintetizzato nella nostra storiella ironica http://www.palermoweb.com/cittadelsole/vtour/storia/history.htm millenni di una storia che è di fatto la storia del mondo occidentale e orientale...

Ritornando all'argomento, una cosa comunque è certa: abbiamo sottomano il libro di Michele Amari e vi alleghiamo la pagina che riteniamo più interessante per comprendere CHI ha iniziato la rivolta non  in QUANTI e in che maniera parteciparono !

Daltronde Messina è la "Porta del Sole" come la definiamo nel nostro portale :

e quindi chi aveva Messina (e chi la avrebbe oggi...) aveva la Sicilia !

Da qui si comprende perchè i rivoltosi Palermitani si rivolsero ai Messinesi per appiccare la miccia anche nella città dello stretto... perchè sapevano che il pericolo non poteva che venire da lì... il fatto che Erberto d'Orleans mandò una schiera di navi ad occupare il porto di Palermo la dice lunga su chi INIZIO' la rivolta... poi la storia raccontata è tutta un'altra "storia" !

Ma se si legge bene il VI capitolo del libro dell'Amari si evince facilmente che (udite udite) fu nemmeno Palermo a rivoltarsi per prima ma la città di Corleone ( è un destino ...) in cui in quel tempo vi erano focolai di insofferenza verso i Francesi in quanto la presenza di Lombardi ( e poi Bossi si lamenta dei terrun...) infervoriva il popolo contro l'arrogante governo francese.

Non dobbiamo dimenticare che visti da un'altro aspetto i francesi 400 anni prima sotto Carlo Magno Imperatore hanno generato nel popolo siciliano una corrente opposta: le gesta dei Paladini ancora oggi vengono esaltate dai pupari dell'isola tramandando le gesta eroiche proprio dei "fanti" di Carlo contro i Mori (Orlando, Rinaldo & co) !

Siamo comuque disposti a "gemellare" gli argomenti ed aprire un dibattito anche ironico tra "palermitani" e "messinesi" attivando un forum comune ( in campo neutro :-) ... così anche i nostri visitatori potranno dire la loro. Che ne pensate ?

 Saluti e a presto.

                           Giorgio

  RISPONDIAMO ALLE NOTE DI GIORGIO

Caro Giorgio di www.palermoweb.com

Le tue risposte sono proprio quello che noi volevamo provocare in tutti i nostri interlocutori.

E' evidente che non si tratta di fissare un primato di primogenitura della rivoluzione del Vespro.

Di Corleone sapevamo già alcune cose , dopo una ricerca fatta nella Biblioteca Universitaria di Messina, precisamente l'atto di CONFEDERAZIONE del 3 Aprile 1282 con Palermo al quale hanno poi aderito le Città Siciliane elevate a Libere Repubbliche con la cacciata dei Francesi. Questa fonte è stata da noi pubblicata nel primo numero di un giornale murale che si chiamava CAMICO, dedicato a CORLEONE nel 1997. Puoi vedere la copia su www.siciliapaisi.net . In quella stessa fonte era riportato il testo degli USI e CONSUETUDINI di CORLEONE, IL Regolamento Comunale del 1305, il primo comune a darsi questo strumento amministrativo, poi preso a modello da tutti gli altri comuni della Sicilia. Nel 1997 BENETTON pubblicava il catalogo dei capi firmati, i "modelli" indossatori erano i ragazzi di Corleone. Era una catalogo fatto per dire che NON TUTTI I SICILIANI SONO MAFIOSI (dalla faccia) sapeva di risarcimento ma l'effetto era vagamente ilare e meravigliante per tanti capelli rossi e pelle bianchissima.

Una copia di questo giornale è stato spedito al Sindaco di Corleone (nessuna risposta), uno a Benetton (nessuna risposta). Una copia è stata attaccata sulle vetrine del più grande negozio di Benetton a Messina. Durante la prima edizione della Fiera del Libro di Messina (sempre 1997)  gli espositori hanno fatto collocare  le copie di questo giornale sulle pareti dei loro box.

Tornando ai Vespri, nessuno ha mai detto che la rivolta è nata a Messina, e non poteva essere altrimente essendo Messina la città più controllata dell'isola dai Greci sino ad oggi. Anzi, se volete, possiamo anche dire che Messina fu l'ultima ad insorgere, ed il motivo è chiaro, era la CAPITALE Angioina della Sicilia. Anche con Verre i Messinesi furono ritrosi a denunciarlo a CICERONE, ma per l'unico motivo che, da Messina, Verre controllava tutta la Sicilia e la sua vendetta era temutissima avendo in città una quantità di servitori fidati. solo 60 anni prima, i Romani, nel 131 a.C., avevano scaricato su Messina tutta la loro ira per la RIVOLUZIONE DI EUNO che, a capo di 200.000 siciliani "EIACCO' MIRABILMENTE PIU' VOLTE LA PREPOTENZA DI ROMA" scrive FELICE CAVALLOTTI nel 1895 (ancora inciso nel marmo sul prospetto del Comune di Enna). Il Console RUPILIO lasciò sul campo di battaglia 8.000 Messinesi che si opposero alle Legioni fatte spostare appositamente dalla Lusitania (Portogallo) alla Sicilia. Altri 8.000 civili  Messinesi vennero inchiodati sulle croci dopo che Rupilio ed i suoi "soldati" furono entrati dentro le mura, pensa a 8.000 croci in fila e alla fine atroce loro riservata dai " padri del diritto".  Devi convenire che c'è da essere molto prudenti quando in Sicilia scoppia una rivoluzione.

Nonostante questo i Messinesi da soli si sono sollevati contro il Regno di Spagna nel 1674 e sempre da soli contro lo Stato Maggiore Borbonico riunito a Messina a Piazza Duomo il primo giorno di Settembre del 1847. Ed ancora democraticamente elessero il pericoloso sovversivo Giuseppe Mazzini loro deputato al Parlamento Piemontese del 1866 per ben 3 volte consecutive. Vittorio Emanuele per 3 volte le annullò. Per la GUERRA del Vespro accorsero a Messina da tutte le Città CONFEDERATE della Sicilia, quindi non erano solo Messinesi i difensori. Questo assedio durò da Maggio a settembre, 5 MESI contro solo un mese di "caccia al Francese che non sapeva dire cicero". Devi convenire che 5 mesi di due eserciti che si fronteggiano non è la stessa cosa di un mese di centinaia paesani alla caccia di gruppi sparsi di soldati spauriti ed in fuga. La storia delle navi inviate a Palermo contro i rivoltosi è chiara, erano navi ANGIOINE, i marinai messinesi imbarcati, sotto le mura di Palermo, si rifiutarono di assaltare la città e la spedizione fallì.

Ma la cosa più bella è che i difensori nell'ASSEDIO DI MESSINA si presero gioco di questo esercito di 80.000 Franco- Angioini e Guelfi Italiani che doveva cancellare la Sicilia dalla faccia del mondo "guidato da un re armato di furore sacerdotale venuto con tanta baldanza e tanta ira, spuleggiava decimato, svaligiato, spennacchiato, avvilito dall'onta, tremante dalla paura, deriso..." scappò in Italia per non tornare mai più.

 

A presto

                         Rino Baeli

www.messinacity.com         

baeli@messinacitymap.com