IL PONTE DI  PIER LUIGI NERVI   1969

 

 

Il progetto minimo al limite della trazione

 

Si trattava quindi di risolvere il problema più arduo:

"Ogni mio sforzo è stato diretto ad eliminare quello che si è manifestato essere il vero punto debole dei grandi ponti sospesi, ossia la SCARSA STABILITA' LATERALE degli impalcati nei riguardi delle azioni orizzontali INDOTTE DAL VENTO. Il rapporto tra la larghezza dell'impalcato e la sua lunghezza è gia prossimo ad un valore limite nei maggiori ponti sospesi realizzati; nel caso presente sarebbe stato molto al di sotto di tale valore, sicché lo schema tradizionale di ponte sospeso con funi parallele DOVEVA ESSERE NECESSARIAMENTE ABBANDONATO.

Riflettendo sul problema di una intrinseca stabilità trasversale dei cavi e per conseguenza dell'interno dell'impalcato, mi convinsi che tale stabilità sarebbe stata ottenuta in modo del tutto spontaneo qualora i due cavi anziché paralleli fossero stati disposti in modo da formare delle curve sghembe, con un andamento parabolico sia nella proiezione verticale sia nella proiezione orizzontale. Per ottenere questo è indispensabile che i sostegni delle funi ad ognuna delle due estremità siano sensibilmente distanziati tra loro, salvo a solidarizzare cavi e impalcati nelle sezioni di mezzeria."

 Pier Luigi Nervi 1969

 

Nervi ci voleva dire che fare un ponte "appeso" a cavi verticali innescava il famoso fenomeno dell'oscillazione del ponte che porta al crollo anche ponti  più piccoli.

Il progetto presentato oggi è copiato dal ponte sul Bosforo che però è molto più corto di questo e realizzato in località totalmente diversa dallo stretto di Messina.

 

Nervi calcolava le strutture dal carico che dovevano sopportare. Come potete notare formulò un progetto gigantesco, CON BEN 4 TORRI DI SOSTEGNO, totalmente diverso dal semplicistico ponte della FIAT spacciato per anni come il ponte dal minimo impatto ambientale, quando anche le foto ipotetiche erano artefatte e false. Un ponte che corre a 70 metri di quota scavalcava di poco case a due piani e pali della illuminazione pubblica di 5 metri di altezza. Furbeschi accostamenti facevano vedere i cavi di 1 metro di diametro del ponte accanto a case in costruzione con impalcati di legno del diametro di pochi centimetri FOTOGRAFICAMENTE UGUALI.

 

Therefore it was a question solving the most ardous problem: " every effort has been directed to remove what being the true weak point of the big poised bridges has shown itself, or rather the poor side stability of the Impalcati in the respects for the horizontal actions induced by the wind ". The the width of the Impalcato and relationship his length is next Gia to a limit value in the greater realized poised bridges; in the present case he would have been very beneath such value, so the traditional poised bridge scheme with parallel ropes Had To be Necessarily Abandoned.

 

Nerves he wanted to tell us that doing a bridge "hung up" to vertical cables was priming the famous phenomenon about the swing of the bridge which also takes littler bridges to the collapse. The project presented today is copied by the bridge on the Bosforo however which is much shorter than this and totally realized in resort several from the straits of Messina.

 

Nerves he was calculating the structures from the load which had to bear using the minimum of the cement and the minimum steel. As you can notice a gigantic project formulated, with 4 towers of support, totally unusual passed off by the Semplicistico bridge of the FIAT as years as the bridge from the minimum ambient impact, when also the photographies hypothetical were well Artefatte and false. A bridge which runs to 70 meters of share was stepping over of little houses to two plans and poles of the public lighting of 5 meters of height. Cunning approaches had the cables of 1 seen meter of diameter of the next bridge at homes in building with Impalcati made of wood of the diameter of few centimetres, in the photographies they seem of Ugual thickness